Dialogo tra scuola e famiglia: perché è importante e come lo costruiamo
Il dialogo con le famiglie è fondamentale per permettere allo studente una crescita armonica.
Come instauriamo un dialogo proficuo tra scuola, famiglia e studente? Tanto da ricevere, alla fine del percorso scolastico, commenti positivi sulla nostra scuola da parte dei genitori, oltre che dai loro figli nostri studenti.
Abbiamo deciso di farlo raccontare da un genitore, che vuole condividere la storia di suo figlio e di come la sua esperienza assolutamente positiva nel nostro istituto lo abbia aiutato ad appassionarsi di nuovo alla scuola e allo studio. Abbiamo intervistato la mamma di Giacomo per raccontare con la prospettiva di un genitore il rapporto scuola-famiglia che si istaura all’Istituto Paritario Leonardi.
Come avete scelto l’Istituto Paritario Leonardi?
Mio figlio aveva già cambiato diverse scuole dove non si era trovata bene: non riceveva la giusta attenzione da parte dei professori che gli offrivano ben pochi stimoli per interessarsi alle materie scolastiche, stimoli di cui ogni ragazzo avrebbe bisogno.
Lui infatti notava che alcuni professori trattavano alcune materie con disinteresse e questo disinteresse non faceva altro che allontanarlo dallo studio, in mancanza di un coinvolgimento da parte degli stessi docenti.
Dovrebbero essere la scuola e i professori a spronare gli studenti a studiare, soprattutto in alcuni casi, appassionandoli alle materie oggetto di studio.
Per questo abbiamo cercato una scuola che fosse particolarmente attenta ai suoi bisogni e alle sue necessità, per fargli riacquistare interesse nello studio.
Abbiamo deciso di non iscrivere nostro figlio alla scuola pubblica perché, pur avendo molti meriti, spesso i ragazzi non ricevono le giuste e mirate attenzioni, soprattutto nei casi più particolari. Secondo noi aveva bisogno di qualcosa di speciale e quindi ci hanno segnalato la vostra scuola.
E perché rivolgersi proprio all’Istituto Paritario Leonardi?
Conoscevo già Nicoletta, la direttrice, grazie all’attività di volontariato che svolgiamo insieme. Mi sono fidata del suo consiglio di iscrivere mio figlio in una scuola nella quale venisse tenuto conto dei suoi bisogni e delle sue peculiarità.
Avendo la possibilità di scegliere, siamo stati contenti (noi genitori e lui studente) di trovare un posto dove i professori fossero pronti a tirare fuori le qualità nascoste di ogni ragazzo, soprattutto in un’età difficile come l’adolescenza.
Nostro figlio è stato infatti lasciato libero di essere se stesso e di confrontarsi con gli altri, aprendosi al dialogo con i docenti motivati e interessati che hanno saputo sostenerlo sia dal punto di vista scolastico che umano e affettivo.
Il suo percorso è stato disegnato a partire dalle sue capacità e dai suoi talenti che lo rendono unico rispetto agli altri. Ha trovato professori attenti e motivati che si sono impegnati continuamente a migliorare i suoi punti deboli e a valorizzare quelli forti, senza mai imporre un unico modello da seguire, ma lasciandolo libero di esprimersi, che era la cosa sicuramente più importante.
Che indirizzo ha seguito presso la nostra scuola e cosa ha scelto di fare dopo aver preso il diploma?
Ha frequentato l’IPSSAS (indirizzo sanitario), che gli ha dato una preparazione valida e che l’ha fatto appassionare a molte materie.
Ha infatti deciso di proseguire i suoi studi iscrivendosi a Psicologia all’Università, dopo essersi diplomato con buoni voti.
Prima di iscriversi nella vostra scuola, lui non pensava minimamente di studiare all’Università. Dopo l’esperienza con l’Istituto Paritario Leonardi ha cambiato idea, perché ha trovato la motivazione giusta e il giusto supporto, anche nei momenti più difficili.
Ha inseguito anche un’altra passione, quella della recitazione: ha infatti partecipato con una piccola parte ad un film di un regista famoso realizzando uno dei suoi sogni.
L’importanza di spingere i ragazzi a inseguire i propri sogni è proprio una delle nostre priorità. Voi genitori, invece, come vi siete trovati con la nostra scuola?
Spesso i genitori devono “lottare” contro la scuola, che magari non comprende alcune problematiche o necessità particolari di uno studente e di noi genitori.
In questo caso invece ho sentito di aver trovato degli alleati che, insieme a me, volevano tirare fuori il meglio da mio figlio.
Come sono riusciti i professori ad aiutare Giacomo anche nei momenti più negativi, ad esempio dopo delle insufficienze?
Lui molte volte era demotivato dopo aver preso un’insufficienza, ma nella vostra scuola la responsabilità è assolutamente condivisa.
Il professore è infatti corresponsabile dei risultati dell’alunno perché le insufficienze non sono mai viste come una sconfitta.
Dopo un brutto voto, si poteva recuperare con il giusto supporto o attenzione in più, che Giacomo ha infatti ricevuto e che l’hanno motivato.
Uno dei principali motivi per cui Giacomo ha trovato la scuola giusta per lui è proprio perché i professori erano preparati nel trovare la chiave adatta per comprendere e incoraggiare lui e i suoi compagni, stimolando i suoi interessi e spronandolo a fare sempre meglio.
Ho inoltre saputo che, anche quest’anno, nel periodo di didattica a distanza, i ragazzi sono stati trattati con lo stesso atteggiamento di vicinanza, cura e ascolto di sempre.
Questo è sicuramente merito dalla giovane età dei professori e della loro abilità a mantenere l’entusiasmo di insegnare e di vedere i risultati dei loro studenti, a cui tengono molto.
Grazie alla mamma di Giacomo per questa testimonianza. Grazie a lui per il suo percorso fatto insieme a noi, per il suo coraggio, la sua grinta e la sua unicità!